Martedì scorso, il 17 marzo, si è svolto il primo consiglio di classe. La professoressa Maggiore ha riferito che il lavoro didattico si sta svolgendo regolarmente; che la classe non presenta situazioni di difficoltà e che è soddisfatta di come procede la preparazione. Nei mesi precedenti alcuni alunni hanno frequentato per alcune ore pomeridiane un potenziamento per la lingua italiana, il corso di latino; e una attività di recupero per la matematica. Chiede tuttavia di intensificare lo sforzo nella preparazione orale. Ritiene utile che gli alunni prestino particolare attenzione alla preparazione orale: a esporre a collegare gli argomenti a stabilire relazioni fra le conoscenze anche appartenenti a discipline diverse. Perché l’esame di terza media considera particolarmente, nel voto finale, questa abilità cognitiva e linguistica. Ritiene che il lavoro di esposizione orale debba essere fatto a casa da ciascuno poiché in classe si può solo apportare qualche modifica, proporre qualche suggerimento e non di più, per il poco tempo, i molti aspetti del programma, la classe numerosa. Gli esami di terza media si svolgeranno a metà giugno; ci saranno cinque prove scritte: italiano, matematica, inglese, spagnolo (per noi) e poi una prova ministeriale che è il primo anno che si attua, in cui verranno proposti nella stessa giornata due prove: italiano e matematica in forma di schede a scelta multipla. Sono prove scritte che i nostri figli già conoscono, nella forma e nei contenuti, perché negli anni scorsi la scuola ci ha tenuto a proporle, sono le famose prove invalsi, oggi prove ufficiali di valutazione nell’esame di licenza media. La Commissione di esame è costituita da tutti i docenti della classe e ha come commissario esterno un preside proveniente da un’altra Scuola media. Molta importanza si attribuisce al colloquio orale in cui l’allievo parte dalla esposizione di un argomento a sua scelta da sviluppare in forma multidisciplinare. La capacità di collegare le conoscenze e i saperi è una abilità su cui è utile prepararsi fin d’ora, questa la raccomandazione che ci è rivolta.
Viene successivamente toccato il capitolo della gita che martedì scorso non ci è stata presentata in dettaglio poichè ancora si attendevano i riscontri dalle agenzie. Abbiamo poi due giorni fa ricevuto tutte le informazioni relative e il modulo di partecipazione. Come sappiamo la gita a Porto Recanati Ravenna e Venezia riguarda solo le terze di Castromediano; sarà affittato un pullman a due piani per la circostanza. Le insegnanti che accompagneranno la nostra classe sono le professoresse Maggiore e Solazzo (Spagnolo).
Altro argomento è l’adozione dei libri di testo. La professoressa Maggiore vorrebbe sostituire quelli di Italiano e Antologia, ma le nuove norme che regolano la scelta dei testi rappresentano un ostacolo significativo a questa esigenza. E’ obbligatorio adottare per almeno sei anni; ci sono vincoli di prezzo, i libri non devono superare una certa cifra, e devono essere fruibili via Internet. L’anno prossimo ci sarà un cambiamento orario nella giornata scolastica, la Riforma Gelmini tocca l’attuale organizzazione del tempo avendo ridotto il monte ore di alcune materie. Italiano passa da 11 ore settimanali a 9; Tecnologia perde un’ora; le cattedre saranno ridimensionate e l’orario ridotto a 30 ore settimanali invece delle attuali 32. Una manovra che ha come obiettivo la riduzione del numero degli insegnanti, cioè dei costi di gestione della scuola, che andrà certo ad accrescere le difficoltà in cui la scuola pubblica si trova già ad operare. La sofferenza in cui versa questo bene collettivo che è la Pubblica Istruzione si manifesta anche nei comportamenti che i nostri figli assumono a scuola. I professori si mostrano affranti, delusi, ma anche disorientati da un fenomeno che quest’anno si manifesta in una forma inaspettatamente violenta. Nei bagni dei ragazzi sono state distrutte due porte. Hanno sfondato e aperto per ciascuna porta dei grossi varchi, tali da rendere inutilizzabili i bagni. E’ un atto di vandalismo. Anche i bagni delle ragazze sono oggetto di violenza anche se apparentemente meno eclatante. Sono stati sporcati coi pennarelli e la bidella si lamenta del lavoro di gomito che deve quotidianamente affrontare, e divelti staccati in alcuni punti della parete gli imbotti, e avviata l’apertura di un buco nello spessore di una porta. La professoressa Maggiore ci ha fatto notare che i bagni sono insufficienti, come numero, per la popolazione di studenti che li utilizza e dunque questi danni rappresentano l’ulteriore riduzione di un servizio già insufficiente in buone condizioni. Ci ha riferito di aver affrontato in classe, in III F l’argomento, che ha chiesto ai nostri figli di guardare a questi gesti, che si compiono a volte sotto i loro occhi e con il loro silenzio complice, con una consapevolezza e un senso di responsabilità che non ha tuttavia dato risultati. I colpevoli sono protetti dalla debolezza dalla indifferenza dalla mancanza di affezione ai luoghi pubblici di tutti gli altri. E’ un segno di fragilità morale che toglie dignità: coraggio, fiducia in se stessi e nel valore su cui fondiamo la convivenza, il rispetto. E’ il primo anno che si verifica un fenomeno così grave, ci dicono gli insegnanti. Due anni fa, o l’anno scorso non ricordo, c’era stato un episodio analogo, ma assai meno grave e la porta era stata rattoppata e dunque tutto quello che è accaduto è accaduto quest’anno: ed è successo davanti agli occhi, nel caso migliore, dei nostri figli. Non so cosa dire. I professori ci hanno tenuto a mostrarci questo vile scempio. Vile in chi l’ha operato e vile in chi l’ha protetto. Quel buco sulla porta, quei buchi, quelle voragini, sono i buchi della nostra educazione. Due anni fa fu tappato, oggi non si può più. E’talmente grande che le porte devono essere sostituite. Mi sembra un doloroso verdetto su di noi come genitori. E come adulti.
Teresa Ciulli, mamma di Amalia
Al consiglio di classe oltre alle insegnanti hanno partecipato le mamme di Ludovica e di Emanuele.
Viene successivamente toccato il capitolo della gita che martedì scorso non ci è stata presentata in dettaglio poichè ancora si attendevano i riscontri dalle agenzie. Abbiamo poi due giorni fa ricevuto tutte le informazioni relative e il modulo di partecipazione. Come sappiamo la gita a Porto Recanati Ravenna e Venezia riguarda solo le terze di Castromediano; sarà affittato un pullman a due piani per la circostanza. Le insegnanti che accompagneranno la nostra classe sono le professoresse Maggiore e Solazzo (Spagnolo).
Altro argomento è l’adozione dei libri di testo. La professoressa Maggiore vorrebbe sostituire quelli di Italiano e Antologia, ma le nuove norme che regolano la scelta dei testi rappresentano un ostacolo significativo a questa esigenza. E’ obbligatorio adottare per almeno sei anni; ci sono vincoli di prezzo, i libri non devono superare una certa cifra, e devono essere fruibili via Internet. L’anno prossimo ci sarà un cambiamento orario nella giornata scolastica, la Riforma Gelmini tocca l’attuale organizzazione del tempo avendo ridotto il monte ore di alcune materie. Italiano passa da 11 ore settimanali a 9; Tecnologia perde un’ora; le cattedre saranno ridimensionate e l’orario ridotto a 30 ore settimanali invece delle attuali 32. Una manovra che ha come obiettivo la riduzione del numero degli insegnanti, cioè dei costi di gestione della scuola, che andrà certo ad accrescere le difficoltà in cui la scuola pubblica si trova già ad operare. La sofferenza in cui versa questo bene collettivo che è la Pubblica Istruzione si manifesta anche nei comportamenti che i nostri figli assumono a scuola. I professori si mostrano affranti, delusi, ma anche disorientati da un fenomeno che quest’anno si manifesta in una forma inaspettatamente violenta. Nei bagni dei ragazzi sono state distrutte due porte. Hanno sfondato e aperto per ciascuna porta dei grossi varchi, tali da rendere inutilizzabili i bagni. E’ un atto di vandalismo. Anche i bagni delle ragazze sono oggetto di violenza anche se apparentemente meno eclatante. Sono stati sporcati coi pennarelli e la bidella si lamenta del lavoro di gomito che deve quotidianamente affrontare, e divelti staccati in alcuni punti della parete gli imbotti, e avviata l’apertura di un buco nello spessore di una porta. La professoressa Maggiore ci ha fatto notare che i bagni sono insufficienti, come numero, per la popolazione di studenti che li utilizza e dunque questi danni rappresentano l’ulteriore riduzione di un servizio già insufficiente in buone condizioni. Ci ha riferito di aver affrontato in classe, in III F l’argomento, che ha chiesto ai nostri figli di guardare a questi gesti, che si compiono a volte sotto i loro occhi e con il loro silenzio complice, con una consapevolezza e un senso di responsabilità che non ha tuttavia dato risultati. I colpevoli sono protetti dalla debolezza dalla indifferenza dalla mancanza di affezione ai luoghi pubblici di tutti gli altri. E’ un segno di fragilità morale che toglie dignità: coraggio, fiducia in se stessi e nel valore su cui fondiamo la convivenza, il rispetto. E’ il primo anno che si verifica un fenomeno così grave, ci dicono gli insegnanti. Due anni fa, o l’anno scorso non ricordo, c’era stato un episodio analogo, ma assai meno grave e la porta era stata rattoppata e dunque tutto quello che è accaduto è accaduto quest’anno: ed è successo davanti agli occhi, nel caso migliore, dei nostri figli. Non so cosa dire. I professori ci hanno tenuto a mostrarci questo vile scempio. Vile in chi l’ha operato e vile in chi l’ha protetto. Quel buco sulla porta, quei buchi, quelle voragini, sono i buchi della nostra educazione. Due anni fa fu tappato, oggi non si può più. E’talmente grande che le porte devono essere sostituite. Mi sembra un doloroso verdetto su di noi come genitori. E come adulti.
Teresa Ciulli, mamma di Amalia
Al consiglio di classe oltre alle insegnanti hanno partecipato le mamme di Ludovica e di Emanuele.
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