BACI DA ME
Metto i miei baci in fila, come se dovessi contarli.
Come se dovessi infilarli in una collana.
Come se dovessi cercare quello fra loro più imperfetto:
quello storto
o con la sbavatura di rossetto
o bagnaticcio
o con l’herpes
o dato con la paura di sbagliare
o di essere scoperta
o peggio di tutto:
l’ultimo.
Ecco dopo che li ho messi in fila
e li passo in rassegna,
come un generale bambino
i suoi soldatini di piombo
li guardo uno per uno;
da lontano possono sembrarci
uguali
ma nessuno
e te lo giuro
nessuno che ho mai dato
è stato uguale agli altri.
Per peso Per intensità Per verità
Per sentimento.
Ognuno ha avuto dentro una miscela differente:
una porzione di questo tre di quello cinque di quell’altro
pensa,
fino a cento.
Alcuni,
pochi
sono stati dati al cento per cento di purezza.
Di quella sostanza, sola,
che rende altamente infiammabile la nostra storia
bruciandola in un attimo, per intero.
24 giugno 2010,
San Giovanni