martedì 19 gennaio 2010
un anonimo riparo
Pochi giorni fa un grande butta butta di cose vecchie. Vecchi libri che mia sorella ha tolto da casa di mia madre e mi ha sistemato in grandi buste. Senso di scoramento, come farò, dove metterli? Sergio come sempre ha avviato il processo e io mi sono allineata alla fine, per l'ultimo e più devastante tocco: ok buttiamo, regaliamo, smistiamo. Alla fine di due ore feroci, di tutti quei libri poco era rimasto e un foglio per terra, caduto vicino al pianoforte di mia madre. Lo raccolgo. Lo leggo. Fulminante bellezza giustizia verità di quelle poche righe di un paragrafo; un capitolo di nome Marta. Il susperstite, unico, assoluto, di una mareggiata di immense proporzioni. Quella della Storia, con la esse maiuscola. Telefono a Sergio per sapere se aveva già buttato i molti libri velocemente scartati per il riciclaggio della carta. La risposta è inappellabile: non saprò mai di chi è questa pagina che mi ripara dalla pioggia. Quella che segue alle grandi mareggiate.
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