Vivere è sbagliare.
anche a cinquant’anni?
soprattutto, di più!
Perché se nei primi cinquanta
sei stato Campione Regionale di Ruminazione
faccio così o faccio colì
a cinquanta sei pronto per le Universiadi:
quelle dove quando vinci, vinci
sempre una sconfitta.
Se stessi contro Se stessi
quella è la gara
e non si fa allo specchio del bagno.
Capisci bene come la vittoria
non può esserci
per una questione di matematica
anzi
di logica.
E allora oltre che imparare
ieri
per l’ennesima volta la verità che non applicherò mai:
che la parola è la realtà
ha più potere di essa
e ogni volta che la tradisci
che torni indietro su una piccola verità che hai afferrato per miracolo
in un momento di grande irripetibile ispirazione,
salti via dall’unica zolla
via dall’unica zattera
l’unico pezzo di legno che
avevi avuto la fortuna di trovare in un mare aperto.
Non mi resta
per consolarmi un poco
adesso che vado a fondo che sono proprio stanca
di attaccarmi
guarda!
a una bolla d’aria che sale da giù
dal fondo del mare:
sarà il ruttino di un pescecane
o di uno squalo.
Mi dice
quella bolla a cui mi afferro
che vivere è sbagliare:
laggiù, più sotto ancora
lo squalo per guardare a me
ha urtato la sua tripla dentatura sulla parete assai scoscesa.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento