Amico caro le parole in questi giorni, giorni?, sono sassi giganteschi. Li prendo in mano, ma no, neanche ci provo, mi verrebbe l'ernia. E allora ci passo vicino e li guardo da una distanza. Una distanza che tu non hai con le tue in questi due mesi, neanche, di campagna elettorale. A Bari nella nostra città, cioè, la tua e la mia fino a venti anni fa, troppo per considerarla ancora mia eppure la considero. Eravamo all'Università quando ci siamo conosciuti e le chiacchierate nella tua vecchia macchina, era grande, una macchina dismessa di tuo padre forse, me le ricordo bene. Su tutto. Amori (al plurale), studio, professori, amici. Tu già, ed eri piccolo, avevi cominciato a creare un coro all'Università, non c'era niente allora nel 1984 a Bari. Poi è sbocciato tutto. Un patrimonio di saperi di culture di ricche biografie. Quelle che tu cerchi oggi di valorizzare con la tua discesa in campo nello spazio che ti è stato offerto da Sinistra e libertà, il partito nuovo fondato da Nichi. Nichi! altro capitolo di questi anni che però non apro no. Perchè quello che oggi penso di Nichi, poco e malnutrito, e chi li ha letti i giornali in questi anni, quello che io so è di centesima mano e dunque è meglio che sto zitta. E invece queste poche parole che ho la forza di usare stamattina le voglio concentrare su di te, Gioacchino. Non ho fatto le dieci telefonate che mi hai chiesto, a chi? ad amici di Bari che non sento mai? mi sentirei una che ha un atteggiamento strumentale con le persone e lo sarebbe, e non voglio. Forse giusto a Patrizia che almeno ho sentito un pò di volte ma agli altri no. Forse ora che ci penso a Ruggiero che ha il figlio musicista ed è il mio corniciaio. Mi accontento di lanciarti qui amico mio, come si lancia un messaggio in una bottiglia: in mezzo al mare. Sembra che sia tanto grande e poi invece qualcuno la trova...Magari lo dico anche alla mia amica Angela, lei è di Turi ma magari vota a Bari che ne so? E' che nonostante il peso delle parole qualcosa voglio fare. Scrivere che sei intelligente e tantissimo, cosa per la quale ti ho sempre ammirato; che sei acuto e arguto e che ami realizzare, tu lo hai fatto per te stesso. La tua storia è bella. Da solo e con grande spirito di applicazione e pazienza sei riuscito nei tuoi progetti di vita. Adesso insegni al Conservatorio a Bari. E credi che quanto la musica ha dato alla tua vita possa darlo in termini di cultura, che significa economia e io ci credo, alla nostra città. Sei disposto a impegnare il tuo tempo per questo e ti ammiro oggi per questa disponibilità. La politica è diventata una cosa brutta perchè tutti noi abbiamo avuto molto amor proprio e ci siamo tenuti fuori. Ed eccoci a vivere in un paese imbarbarito dal quale spesso vorrei fuggire. Colpa nostra, mia. E non si può dire invece più, tua.
auguri amico mio
giovedì 4 giugno 2009
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